Pane e... Latte
Il nostro intento è quello di sviluppare il progetto che ci ha proposto la Facoltà di Agraria dell’U.C S.C. di Piacenza in modo sperimentale, utilizzando risorse che caratterizzano il nostro Istituto, in particolare la stalla e il laboratorio di chimica, correlando la tematica alle nostre competenze.
Ci sono innumerevoli modi per “dare una seconda vita” al pane, ma abbiamo voluto focalizzare la nostra esperienza nel-
l’ ambito zootecnico e in particolare nell’ alimentazione delle nostre bovine da latte, pur essendo consapevoli che tale alimento trova una migliore collocazione in ambito suinicolo e avicolo, dove ha un maggiore indice di conversione.
Nel corso di questa esperienza ci siamo resi conto che il riutilizzo di uno scarto alimentare non è sempre di facile attuazione. Nelle mense scolastiche comunali, ad esempio, lo scarto del pane è una realtà “fisiologica”, ma il suo riutilizzo è vietato dalle norme legislative di sicurezza alimentare, pertanto tutto ciò che viene avanzato sui tavoli è destinato allo smaltimento come rifiuto. Si spreca quindi, giornalmente, una notevole quantità di un prodotto alimentare dotato di ingente valore nutrizionale. Da questa constatazione, l’idea di riutilizzare gli scarti di pane per l’alimentazione animale.
Soggetti coinvolti nel progetto
• Facoltà di Agraria dell’U.C.S.C. di Piacenza
• Campus Agroalimentare “G. Raineri –G. Marcora”
• Comune di Piacenza
• ASL di Piacenza
• Raggio di Sole s.p.a.
• Scuole primarie:
– E. Carella
– Don G. Minzoni
– P. Giordani
– 2 Giugno
– R. Pezzani
– Vittorino da Feltre
• Campus Agroalimentare “G. Raineri –G. Marcora”
• Comune di Piacenza
• ASL di Piacenza
• Raggio di Sole s.p.a.
• Scuole primarie:
– E. Carella
– Don G. Minzoni
– P. Giordani
– 2 Giugno
– R. Pezzani
– Vittorino da Feltre
"Le Protagoniste"
Le bovine oggetto dell’esperienza sono venticinque vacche di razza Frisona Italiana con mantello pezzato nero, in diversi stadi di lattazione, allevate in stabulazione libera, in un ricovero zootecnico a comparti riuniti, con la zona di riposo del tipo lettiera permanente e a cuccette. La porta bandiera di questa mandria è “Briciola”, una lattifera di tre anni, di 640 kg di peso, in seconda lattazione, che produce mediamente 32 l di latte al giorno.
Percorso operativo
1 - Richiesta delle necessarie autorizzazioni alle autorità competenti
Il riutilizzo del pane nell’ alimentazione zootecnica è normato dal regolamento UE n° 68/2013; per questo abbiamo richiesto all’ ASL di Piacenza la regolare autorizzazione. La risposta è stata positiva, con il vincolo che il pane non deve contenere grassi animali; tale precauzione è adottata per le necessarie tutele rispetto alla BSE (Encefalite Spongiforme Bovina).
Ci siamo successivamente rivolti all’ Assessorato Politiche Scolastiche e Giovani del Comune di Piacenza per chiedere la disponibilità delle mense scolastiche a fornirci il pane di scarto e la scheda tecnica dell’alimento stesso, al fine di verificare la condizione vincolante sopra citata.
2 - Analisi chimica del pane di scarto
Un campione rappresentativo del pane di scarto delle mense scolastiche è stato analizzato presso i laboratori dell’Istituto di Scienze degli Alimenti e della Nutrizione dell’U.C.S.C. di Piacenza.
Un campione rappresentativo del pane di scarto delle mense scolastiche è stato analizzato presso i laboratori dell’Istituto di Scienze degli Alimenti e della Nutrizione dell’U.C.S.C. di Piacenza.
3 - Riformulazione della razione
I risultati dell’analisi chimica del campione di pane evidenziano che lo stesso possiede valori nutrizionali pressoché equivalenti alla farina di mais inserita nella razione; da questo,la decisione di sostituire un Kg di farina di mais con un Kg di pane di scarto.
I risultati dell’analisi chimica del campione di pane evidenziano che lo stesso possiede valori nutrizionali pressoché equivalenti alla farina di mais inserita nella razione; da questo,la decisione di sostituire un Kg di farina di mais con un Kg di pane di scarto.
4 - Recupero del pane presso le mense scolastiche del Comune di Piacenza
Il comune di Piacenza attraverso il proprio Assessorato Politiche Scolastiche ha disposto che sei mense scolastiche, precedentemente elencate, ci forniscano il pane di scarto. Il recupero è effettuato settimanalmente da un incaricato del nostro Istituto per cinque volte consecutive, nei mesi di marzo e aprile.
Il comune di Piacenza attraverso il proprio Assessorato Politiche Scolastiche ha disposto che sei mense scolastiche, precedentemente elencate, ci forniscano il pane di scarto. Il recupero è effettuato settimanalmente da un incaricato del nostro Istituto per cinque volte consecutive, nei mesi di marzo e aprile.
5 - Utilizzo del pane di scarto nella razione
La somministrazione giornaliera degli alimenti alle lattifere allevate nella stalla del nostro Istituto avviene con sistema “a piatto unico” o unifeed, quindi il pane di scarto viene addizionato a tutti gli altri ingredienti della razione posti nel carro miscelatore. |
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6 - Controlli qualitativi e quantitativi del latte prodotto
Prima di avviare l’esperienza, in data 8 marzo, si è effettuata un’analisi qualitativa e quantitativa del latte prodotto.
Analoghi controlli analitici sono stati effettuati dopo due settimane dall’avvio della prova e a fine prova.
Prima di avviare l’esperienza, in data 8 marzo, si è effettuata un’analisi qualitativa e quantitativa del latte prodotto.
Analoghi controlli analitici sono stati effettuati dopo due settimane dall’avvio della prova e a fine prova.
Risultati attesi
- Buono stato di salute delle bovine;
- Conservazione della produzione di latte sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo;
- Riduzione del costo di produzione del latte;
- Eliminazione del costo di smaltimento del pane di scarto.
Considerazioni finali
Nel corso dell'esperienza, durata quattro settimane, abbiamo riutilizzato circa 750 Kg di pane scartato, che in base alle analisi risultano possedere valori energetici e nutrizionali tali da essere convertiti in 1725 litri circa di latte.
Abbiamo ricavato questi dati dai seguenti calcoli:
1 Kg di pane = 1 Unità Foraggera Latte
1 U.F.L. ---> 2,3 litri di latte
quindi... 750 Kg di pane = 750 U.F.L. ---> 1725 litri di latte
1 Kg di pane = 1 Unità Foraggera Latte
1 U.F.L. ---> 2,3 litri di latte
quindi... 750 Kg di pane = 750 U.F.L. ---> 1725 litri di latte
Durante l'esperienza, nella razione delle nostre 25 bovine abbiamo introdotto 750 Kg di pane, che hanno sostituito 750 Kg di farina di mais. Considerando che il costo della farina di mais è di 24 €/q, nella nostra stalla si risparmiano 6 € al giorno.
I controlli effettuati confermano che le aspettative sono state pienamente raggiunte.
Particolare soddisfazione deriva dalla constatazione che le variazioni apportate alla dieta delle bovine ( sostituzione di 1 Kg di farina di mais con 1 Kg di pane ), non ha provocato il temuto rischio di rallentamento dell' attività della flora batterica ruminale; questo si manifesta con un abbassamento del tenore di grasso nel latte; le ultime analisi effettuate evidenziano che tale parametro è addirittura leggermente aumentato, escludendo quindi la problematica nel modo più assoluto.
Particolare soddisfazione deriva dalla constatazione che le variazioni apportate alla dieta delle bovine ( sostituzione di 1 Kg di farina di mais con 1 Kg di pane ), non ha provocato il temuto rischio di rallentamento dell' attività della flora batterica ruminale; questo si manifesta con un abbassamento del tenore di grasso nel latte; le ultime analisi effettuate evidenziano che tale parametro è addirittura leggermente aumentato, escludendo quindi la problematica nel modo più assoluto.
La nostra riflessione
L'esperienza, che ha visto la partecipazione convinta ed appassionata dei bambini e di un gruppo di studenti di IV B dell' Istituto "G. Raineri", ha rappresentato per noi giovani un'occasione di formazione e di riflessione su un tema scottante.
Auspichiamo che possa avere continuità nel tempo e che diventi un modello per altre forme di riutilizzo di prodotti alimentari di scarto, portando all'acquisizione di un nuovo stile di vita più sobrio e più vantaggioso per l'uomo e per il pianeta.
Auspichiamo che possa avere continuità nel tempo e che diventi un modello per altre forme di riutilizzo di prodotti alimentari di scarto, portando all'acquisizione di un nuovo stile di vita più sobrio e più vantaggioso per l'uomo e per il pianeta.